Quando si parla di “dealcolazione del vino” si intende la riduzione del tenore alcolico del vino. Riduzione appunto: nella quasi totalità dei casi si fa riferimento infatti a una dealcolazione parziale ovvero una diminuzione, e non a una totale dealcolazione.
L’interesse nei confronti del processo di dealcolazione sta crescendo notevolmente dal momento che il mercato mondiale richiede sempre più nuove bevande a basso o addirittura nullo tenore alcolico per esigenze legate alla salute e, nei paesi del Medio Oriente, per motivi culturali. La nuova riforma della Politica agricola comune forse porterà dei cambiamenti in tal senso. Bisogna ricordare però che ad oggi la dealcolazione del vino è regolamenta dal Regolamento (CE) N. 606/2009 il quale prevede la possibilità di ridurre il tenore in alcol dei vini fino un massimo del 20%, con l’obiettivo di migliorarne l’equilibrio.
Come funziona?
Il processo di eliminazione dell’alcol prevede l’utilizzo delle tecnologie a membrana come metodo più semplice ed economico per dealcolare un liquido.
Il sistema è costituito da una membrana che divide il liquido alcolico da un estraente (generalmente acqua) con un’azione combinata di diffusione ed osmosi naturale. Si ottiene in questo modo la migrazione delle molecole di etanolo verso il fluido estraente.
Il sistema non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche ma di semplice acqua, mantenendo quindi intatte le caratteristiche organolettiche, salvaguardando colore, qualità e struttura colloidale iniziali.
Il processo inoltre opera a temperatura ambiente, senza riscaldamenti e con bassissimi valori di pressione.
Al giorno d’oggi altre tecniche di dealcolazione come le tecniche evaporative sono meno utilizzate sia per la complessità impiantistica sia per l’impoverimento del quadro organolettico.
Requisiti
L’impianto permette il preciso controllo della riduzione in alcool, maggiore è il gradiente alcolico tra i liquidi, maggiore è la velocità del processo e quindi l’efficienza. Per il corretto funzionamento è essenziale che il prodotto da trattare sia limpido perché non vada a intasare i pori della membrana. Occorre partire, quindi, da vino già filtrato. Anche la qualità dell’acqua impiegata per l’estrazione è essenziale.
L’ultimo aspetto, ma forse il più importante da considerare, è che maggiore sarà la qualità del prodotto di partenza, maggiore sarà il risultato finale. Rimuovere alcol infatti significa rimuovere un componente essenziale del vino e nel caso in cui si parta da un prodotto “povero” questo verrà ulteriormente impoverito risultando privo di carattere.
Bared produce impianti per la dealcolazione delle bevande da oltre 10 anni che si basano sulla tecnologia descritta. Scopri i modelli clicca qui.
L’impianto in sé, tuttavia, ha un costo rilevante se si considera una frequenza d’uso limitata pertanto se l’utilizzo è sporadico diventa molto più conveniente il noleggio, servizio che Noi offriamo dagli anni 2000.